Quando si parla di purificazione dell’acqua e metodi per migliorare la qualità di quello che beviamo, si parla sempre di un sistema molto specifico, definito “a osmosi inversa”. I purificatori a osmosi inversa sono considerati i più potenti, a tal punto da filtrare persino i minerali dell’acqua, di fatto svolgendo un lavoro troppo efficiente.
Ma cos’è l’osmosi inversa? Come funzionano i meccanismi basati su questo sistema?
C’è da iniziare dicendo che questo fenomeno è completamente naturale, presente in molti processi che si svolgono davanti ai nostri occhi ogni giorno.
Questo tipo di processo avviene nel momento in cui due sostanze acquose hanno una concentrazione salina diversa. Dividendole con una membrana (presenti, appunto, nei dispositivi ad osmosi inversa) l’acqua passerà, per una questione di chimica, verso la sostanza più concentrata, fino a quando i due liquidi non avranno la stessa salinità.
Quando questo principio lo si inverte, quindi andando dalla maggiore concentrazione a quella minore, si ottiene l’effetto di depurare il liquido dalle sostanze, rendendolo meno concentrato. Nel caso dell’acqua, quindi, vengono eliminate le sostanze nocive, a discapito di qualche minerale.
Per ottenere un’acqua veramente pura, però, questo meccanismo è fondamentale. Quali sono però i vantaggi oltre al depurare l’acqua? Ci sono davvero perdite sostanziali di minerali? Approfondiamo il discorso!
Perché avere un impianto ad osmosi inversa e quali sono i vantaggi
Il mercato è oggi molto competitivo, specialmente in termini di impianti ad osmosi inversa. Proprio questo numero forse eccessivo di scelte rischia di creare confusione nei clienti, che spesso scelgono un modello ingombrante e adattano lo spazio in cucina, piuttosto che optare per un prodotto compatto e incassabile all’interno di spazi più comodi e coperti.
La maggior parte dell’acqua che sgorga dai nostri rubinetti, per un problema all’impianto idrico comunale, della zona, o delle tubature che passano per la nostra abitazione, presenta sali minerali in eccesso e sostanze nocive. L’osmosi inversa va a filtrare l’acqua rendendola sostanzialmente più “leggera” e bevibile. Ovviamente la filtrazione, inoltre, elimina la maggior parte di germi e batteri trattenendoli nelle membrane. In aggiunta, molti apparecchi permettono di rendere l’acqua gassata e persino mantenerla a una temperatura specifica, specialmente in estate.
Secondo gli studi, l’osmosi inversa elimina il 99% delle sostanze nell’acqua, senza fare troppo distinguo fra sali minerali e batteri. Gli eventuali sali rimossi sono, comunque, una percentuale minima e che non influisce sulla qualità dell’acqua, che anzi viene ampiamente migliorata grazie all’eliminazione di pesticidi e altre sostanze disciolte, raccolte dall’impianto durante il tragitto verso casa.
Di fondamentale importanza è la membrana, con la pompa che va a generare una pressione abbastanza forte da spingere l’acqua attraverso questo componente e filtrarla, dividendola di fatto in due parti.
Ci sarà, quindi, un’acqua contaminata che non passerà dal filtro, che andrà a scaricarsi perché non bevibile. I sistemi per questo passaggio della depurazione sono diversi, perché molte aziende si sono approcciate a questo mondo, di fatto inventando meccanismi con funzionamenti diversificati.
Oltre al risparmio di plastica, estremamente inquinante anche quando resa “riciclabile”, la vera potenza dei depuratori ad osmosi inversa è quella di non necessitare di interventi murari e, nel caso di Agualinda.net, poter contare sia nelle fasi di installazione, che nell’utilizzo, così come nell’eventuale assistenza post-acquisto, sull’aiuto di uno staff di tecnici, pronto ad intervenire per qualsiasi evenienza.
L’unica precauzione da prendere per questi macchinari per la depurazione è, ovviamente, l’effettuare una manutenzione ordinaria regolare e cadenzata, così da non intasare il filtro e non andare in contro a danni al sistema filtrante, o altre parti dell’apparecchio.
- 28 Novembre 2022
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